Ecco l’ elenco dei colli valicati durante questo giro:
- Monginevro
- Izoard
- Agnello
- Sampeyre
- Esische
- Fauniera
- Lombarda
- Bonnette
- Larche (Maddalena)
- Tenda
Con la speranza che il bel tempo ci assista almeno in questi tre giorni e dopo aver consultato il meteo più volte, partiamo da Biella verso le 6,30 non prima di avere fatto colazione al bar , in direzione Ivrea ed attraversiamo gran parte del canavese per immetterci sulla statale che da Susa ci porta in Francia.
Al Monginevro ci fermiamo per sgranchirci le gambe e scattare alcune foto, intanto facciamo conoscenza con un signore che dice di essere stato in Russia con uno scooter pochi anni prima per scommessa. Si riparte e arrivati Briancon a fondo valle si svolta a sinistra, percorriamo la strada bella e poco trafficata che ci porta ai piedi del colle dell’Izoard. Il fondo stradale non è male e si inerpica tra paesaggi stupendi (questo aggettivo lo ripeterò sovente) fino alla sommità del colle, dove ci fermiamo per riposare e goderci il panorama. Dopo una ventina di minuti si riparte e ritorniamo a fondo valle dove ci colpisce lo scarso traffico del posto poche moto e ancora meno auto però, una costante valida per tutto il giro, molti temerari in bici. Ci ritroviamo ai piedi del colle dell’ Agnello ed iniziamo un’ altra bella salita che ci porterà nuovamente in Italia, anche qui la sosta è d’obbligo per il paesaggio e per foto di rito, (il colle è il valico internazionale + alto d’Europa). Si scende in Italia , esattamente in valle Varaita, e dopo avere chiesto alcune informazioni, mi accorgo che qualche cosa non va. Sono circa le 15 e capisco che avevo interpretato male la cartina. Io cercavo la strada che sale al Fauniera , e qui non sanno manco cos’è .C’è di mezzo ancora la val Maira , e quindi dobbiamo salire al colle Sampeyre per poi discendere in valle Maira appunto. La salita al colle non è niente male la discesa invece è semplicemente mozzafiato e qui apro una parentesi per consigliare a chi, per qualsiasi motivo si trovasse a dover passare da quelle parti, di non perdersi l’orrido di Elva, una strada che dalla valle Maira sale ad Elva , intagliata a metà altezza di un gran canyon , veramente stupendo ANDATECI……
Tramite l’orrido di Elva giungiamo in valle Maira e da qui possiamo finalmente salire al colle Fauniera, al quale giungiamo dopo aver oltrepassato il colle Esische (anche questo non previsto) ma comunque distante dal Fauniera poche centinaia di metri e senza dover scendere di quota perché praticamente attigui. Ci fermiamo per fotografare il monumento a Pantani ed il paesaggio circostante, che mette in risalto oltre la bellezza del posto anche la difficoltà che incontrano i ciclisti che salgono fin lassù. Finalmente arriviamo in valle Stura e risaliamo fino a Pietraporzio dove piazziamo la tenda e dopo aver consumato un pasto finalmente degno di questo nome andiamo a dormire stanchi ma soddisfatti, sapendo che domani sarà meno dura. Dopo una notte tranquilla, ci svegliamo al mattino riposati e pronti ,dopo aver dedicato alcuni minuti ad igiene ecc. ecc. a ripartire in direzione colle della Lombarda. Da Pietraporzio scendiamo fino a Vinadio dove facciamo colazione e il pieno di benza . Dal ponte sulla Stura la strada sale ininterrottamente fino al colle, ma noi ci fermiamo a visitare il santuario di S.Anna il più alto d’Europa. Più avanti ci fermiamo x chiedere informazioni ad una “pastora”che ci risponde gentilmente in un dialetto colorito che assomiglia molto al nostro. Arriviamo alla sommità del colle dove in pratica finisce l’Italia (Cuneo) e inizia nuovamente la Francia. Nel frattempo sono arrivati altri 3 motociclisti dei quali uno mi scambia x un'altra persona. Scattiamo alcune foto poi iniziamo una discesa lunghissima che passando da Isola2000, Isola e procedendo in direzione S.Etienne de Tinèe ci porterà ad imboccare la strada che sale al colle della Bonnette(la strada più alta d’Europa secondo i francesi). Raggiungiamo la sommità tra paesaggi alpini di notevole bellezza e attraversando un centro disabitato composto da tante casermette in cui risiedeva tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 un corpo di soldati alpini francesi ,come ricorda una targa posta davanti ad uno di questi fabbricati.(Les Diables Bleus). Dalle mie informazioni risulta essere quella “de la Bonnette” la strada più alta d’Europa ma la questione è un po’ controversa, fatto sta che alla sommità quando cioè si potrebbe scendere dal versante opposto, e stato costruito, forse appositamente per innalzare la quota, una specie di variante che porta a superare i 2800mt. Per coloro che hanno le gambe “buone” c’è la possibilità di raggiungere una postazione ancora + in alto da cui dicono si goda di una veduta eccezionale .Dopo le foto di rito si torna a scendere a fondovalle fino a raggiungere Jausiers e Larche , dove dopo aver bevuto una cioccolata calda riprendiamo a salire, questa volta in direzione Italia. La salita al colle della Maddalena (Larche) non è eccessivamente lunga e in poco tempo raggiungiamo la sommità. Ritornati in Italia scendiamo lungo la valle Stura e torniamo a Pietraporzio, dove dopo esserci rinfrescati , ceniamo in un ristorante del posto, facciamo quattro passi lungo le strade di questo pittoresco paesino e ci ritiriamo in tenda. Al risveglio dopo aver fatto i bagagli ,ripartiamo x quella che sarà l’ultima tappa di questo giro .Decidiamo di tornare a casa via pianura, non prima però di aver raggiunto il colle di Tenda dal versante italiano. Lungo la valle Stura scendiamo fino a Borgo san Dalmazzo da dove prendiamo la statale che attraverso la valle Vermenagna porta a Limone Piemonte da cui proseguiamo fino a raggiungere l’ imbocco del tunnel,che pero non prendiamo,visto che circa 100 mt prima c’è la strada che sale fino al colle . Raggiungiamo il colle ed entriamo nel rifugio dove prendiamo un the caldo. All’esterno il vento è molto forte e decidiamo quindi di non fermarci troppo, la strada che scende nel versante francese non è asfaltata come da programma ritorniamo a valle e prendiamo la strada del ritorno. Tra Cuneo ed Asti troviamo una trattoria a prezzo fisso in cui mangiamo benissimo , e nel tardo pomeriggio dopo aver sbagliato strada più di una volta arriviamo a casa stanchi ma molto soddisfatti.
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