sabato 4 febbraio 2012

Giro Alpi 2011

Svolgimento del tema “le vacanze estive”

Primavera 2011, i primi giri domenicali e festivi fanno riaffiorare la voglia di mulinare come trottole per le montagne, le nostre e non solo…
SuperGiro Alpi II (18)Cominciano a prendere forma le idee per quello che sarà il Re dei giri dell’anno e nell’attesa, vengono spese ingenti somme di denaro per l’attrSuperGiro Alpi II (40)ezzatura da viaggio che verrà poi duramente testata a Pragelato. Sono stati così tanti i ripensamenti e le variazioni che sono ormai nel dimenticatoio le prime idee relative al progetto e, nel cestino del computer, si ammassano i file criptati contenenti le diverse versioni del programma di viaggio. Estate 2011, dopo molte gite divertenti è giunto il momento di fare sul serio…
Il 16 di Agosto e tutto era pronto, clima e temperature erano favorevoli, e i mezzi furono caricati come somari e lanciati verso le Alpi. Il primo obbiettivo, il Colle delle Finestre, ripaga tutta la fatica dovuta al traffico, al caldo e ai moscerini investiti nelle SuperGiro Alpi II (49)
pianure. La sommità non è stata troppo difficile da raggiungere, nonostante gli 8 Km di strada non asfaltata (ma comunque in buone condizioni) e il clima non più terso, dopo una meritata pausa per rifornimento stomaci, si riprende il cammino perché la strada davanti a noi è ancora lunga e tortuosa.SuperGiro Alpi II (70)
Qualche ora dopo, ci troviamo alle sorgenti del Po, nella riserva naturale del Pian del Re…
anche qui uno spettacolo straordinario nonostante le nubi stiano gradualmente coprendo le montagne e negandoci la vista delle vette più alte. Ma la strada da fare è ancora lunga e si riparte presto, dopo aver fatto marcia indietro, si risale per la Valle Grana e, la foschia ci avvolge e la temperatura scende, facciamo tappa per qualche foto al Santuario di San Magno. Qualche minuto più tardi riprendiamo le moto e risaliamo ancora fino al Colle Fauniera e lì la visibilità si azzera. La discesa verso la Valle Stura è talmente lunga da sembrare infinita…SuperGiro Alpi II (72)
A valle la nebbia si dirada ma ormai è quasi buio e, quando arriviamo a Pietraporzio, sono le 8 passate. Campo base allestito nella penombra, cena, una birretta e poi a letto (sacco a pelo e materassino) per essere in forze per il secondo giorno.
Il secondo giorno inizia con un sole splendente e pochissime nuvole, un buon inizio ma gli inconvenienti non mancheranno…SuperGiro Alpi II (80)
Dopo la salita ci si separa, e il nostro compagno di viaggio torna a casa, noi proseguiamo come previsto verso la Francia assaporando un panorama stupendo e verdeggiante, molto diverso dal versante italiano scosceso e pieno di rocce, e condito da una strada che ci culla fino alla statale a fondovalle. I problemi però sorgono ad Auron dove, secondo le carte di navigazione, avremmo dovuto proseguire per una strada che nella realtà non esiste. Dopo aver perso tempo prezioso nella ricerca di quella che poi si SuperGiro Alpi II (99)scoprirà essere una strada all’interno di un parco (quindi vietata alla circolazione di mezzi a motore),SuperGiro Alpi II (89) cambiamo il percorso e imbocchiamo una strada stretta, tortuosa e mal asfaltata ma incredibilmente divertente e con una vista stupenda. Passiamo da un paesino chiamato Roubion e arriviamo sul colle della Couillole, non particolarmente alto ma inserito in un piacevole paesaggio, una sorpresa piacevole dopo le ore perse per cercare strade inesistenti…
Anche la seconda giornata volge al termine e la strada verso il campo base è la stessa che ci ha portato oltre il confine, basta ripercorrerla è sì è nuovamente a Pietraporzio, non prima però di aver ammirato il tramonto dal Santuario di Sant’Anna di Vinadio.SuperGiro Alpi II (119)
SuperGiro Alpi II (85)Il terzo e ultimo giorno inizia con operazioni che, nel nostro intento, dovevano essere meticolose ma si tramutano in disordinati tentativi di sistemare i bagagli sulle moto. Una volta riuscito il difficile compito si riparte salendo verso il Colle della Maddalena (Col de Larche in francese), tra i fischi delle marmotte e il vento fresco del mattino puntiamo i bolidi verso il Col de Vars, il Col d’Izoard e poi ancora verso L’Autaret e il maestoso Col du Galibier. Anche in quest’ultimo giorno però sono stati commessi degli errori nella navigazione e viene presa la decisione di passare dal Colle della Scala per il rientro, un ultimo respiro di aria fresca e poi giù verso le pianure roventi per un faticoso rientro…
Valeva davvero la pena però!

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